• Il sogno e l’esistenza, scritto nel 1930, fu il primo testo di Binswanger tradotto e pubblicato nel 1954. Il nome di Binswanger non è certo sconosciuto nell’ambiente psicanalitico, psichiatrico e filosofico francese: vicino a Freud, Binswanger fu anche uno dei primi psichiatri ad interessarsi alle prospettive aperte dalla fenomenologia husserliana e dall’analitica esistenziale di Heidegger; non ci si dovrà stupire di trovarlo frequentemente citato da Merleau-Ponty nel capitolo della Phénoménologie de la perception dedicato allo spazio, riproponendo soprattutto le analisi sulla verticalità, la caduta e la risalita nel sogno che sono al centro di Traum und Existenz.

  • 22 Settembre 2024 | Estetica, Phaenomenologica | |

    La composizione del testo letterario – l’insieme delle regole grammaticali che permettono di connettere le sue frasi – pone dei problemi complessi, perché essa si situa su tre differenti livelli [...] e suscita dei modelli esplicativi divergenti. Ricordiamo che per un racconto di finzione esiste, al un livello più generale, la grammatica della lingua necessariamente implicata in tutto il testo; poi una grammatica più specifica propria al racconto, per esempio la grammatica narrativa di Greimas. Ed infine, al livello di massima specificità, dei processi stilistici che determinano in ultima istanza la forma della narrazione. Noi parleremo di Livello I, livello II, Livello III per chiarire il senso dei contrasti tra ermeneutica e fenomenologia.

  • 18 Giugno 2024 | Postmoderno | |

    È nella chiamata e risposta tra coloro che partecipano allo scambio e lo co-creano che avviene l’ascolto. Quando sboccia l'ascolto, emerge un "qualcosa" di terzo che trasporta chi chiama e chi risponde lungo il percorso che fanno insieme, scambiando chiamata e risposta avanti e indietro. Quando si accende e si ravviva, lo scambio diventa una specie di fuoco le cui fiamme si protendono verso tutto ciò che offre qualcosa da ascoltare, e tutto offre qualcosa.

  • 11 Aprile 2024 | Contro-poesia | |

    Che cosa sta accadendo? La poesia, fino a ieri cenerentola dell’industria culturale contemporanea, è forse pronta a essere incoronata dal principe dell’estetizzazione? Una semplice estensione alla poesia odierna delle tesi di Franco Fortini sul surrealismo di massa gestito da televisione e nuovi media – una sorta di avanguardia per tutti che utilizzerebbe parassitariamente le tecniche della finzione letteraria neutralizzandone il potenziale dirompente – è una strategia interpretativa esposta però a notevoli rischi.